Studio Medico BIOS

Psicologia, neuropsichiatria infantile, logopedia, neuropsicomotricità, psicoterapia

Prestazioni Consulenziali e Riabilitative per Fasi

La nostra proposta si compone di diverse fasi:

FASE 1

Colloquio iniziale con la famiglia di natura anamnestica

FASE 2

Incontro con il bambino/ragazzo e visita di osservazione/monitoraggio della situazione

FASE 3

Eventuale approfondimento di aspetti funzionali specifici.
Colloquio finale di restituzione alla famiglia e/o inizio del trattamento riabilitativo

FASE 4

Percorsi plurimi in relazione alla diagnosi, all’età, alle problematiche dello sviluppo e agli obiettivi mirati calibrati sulle difficoltà della persona

FASE 5

Incontri periodici di rete con altri specialisti di riferimento (psicomotricisti, logopedisti, neuropsichiatri infantili che hanno congiuntamente in carico il bambino), con la scuola, con i servizi sociali territoriali, per una convergenza di interventi e una condivisione di traguardi di sviluppo

FASE 6

Supporto psicologico in itinere alle famiglie, alle coppie con possibilità di presa in carico psicoterapeutica.

FASE 7

Valutazione neurologica, neuropsicologica e psicodiagnostica, logopedica, neuromotoria e psicodiagnostica.
Eventuali invii per approfondimenti medici e/o indagini strumentali (EGG, RMN) e consulenze specialistiche (es. Indagini genetiche, audiologiche, oculistiche, odontoiatriche, endocrinologiche, neurologiche)

FASE 8

Consulenza ai genitori sulle risorse territoriali per un progetto di vita

Percorso di trattamento diagnostico

La valutazione neuropsicologica è una consulenza specialistica sia per l’analisi dello sviluppo delle funzioni mentali sia per la raccolta/interpretazione di una serie di informazioni sullo stato cognitivo ed emotivo, comportamentale di una persona. La valutazione psicodiagnostica si base preliminarmente sulla rilevazione dei dati anamnestici del soggetto. La valutazione neuropsicologica si conclude con la stesura di una relazione esplicativa, che viene consegnata nel momento della restituzione alla famiglia.

Destinatari

Si rivolge a soggetti in età evolutiva con un sospetto di disarmonia nello sviluppo del funzionamento cognitivo; e/o con difficoltà di apprendimento; e/o problemi di comportamento. Queste difficoltà possono o meno essere in relazione a segni di tipo neurologico.
Offriamo la possibilità di prendere in carico bambini, che necessitano di intraprendere percorsi di trattamento diagnostico e riabilitativo afferenti anche ai seguenti quadri clinici:

Disturbi dello spettro autistico

Obiettivi

La valutazione neuropsicologica contribuisce:

In particolare, la valutazione neuropsicologica permette di descrivere il profilo funzionale e gli eventuali processi deficitari alla base della difficoltà o del disturbo.
Mediante test obiettivi vengono indagate le seguenti funzioni:

La diagnosi neuropsicologica, pur avvalendosi di strumenti standardizzati e di una rigorosa metodica quantitativa, si completa con un percorso diagnostico più ampio.

In questo studio si effettuano i trattamenti riabilitativi di cui sopra, sulla base di un’esperienza specifica maturata negli ultimi 20 anni e di un aggiornamento continuo relativamente ai recenti sviluppi della ricerca nonché a una partecipazione personale a questi ultimi sulle tematiche della comprensione/produzione delle espressioni idiomatiche nei soggetti a sviluppo atipico, della valutazione della competenza sintattica dei bambini con DSL, della competenza narrativa orale nei bambini di età 3-6 anni a sviluppo tipico o con DSL (work in progress).

Questo in collaborazione con l’ASST di Modena, Prof. Padovani Roberto, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, il Centro di Psicomotricità di Lodi della dott.ssa Barbieri Lina, docente presso l’Università di Milano Bicocca e l’AnSvi (Accademia di neuropsicologia dello sviluppo) di Parma, diretto dal Prof. Bilancia Giovanni.

Pianificazione di Trattamenti Neuropsicologici

Il bilancio di sviluppo e la valutazione neuropsicologica sono il presupposto necessario per la costruzione di programmi mirati di intervento e per la formulazione di una prognosi a lungo termine atta a contenere i potenziali fattori di stabilità strutturale del deficit.
trattamenti riabilitativi specifici sono finalizzati al potenziamento delle funzioni cognitive, all’incremento delle funzioni di controllo (attenzione, updating, inibizione, shifting, memoria, problem solving), al ripristino delle componenti deficitarie nell’ambito dei disturbi specifici del linguaggio.

Se il deficit è di natura fonologica è necessario un intervento indirizzato a identificare i suoni non presenti nel repertorio fonetico del bambino e a lavorare sui contesti linguistici in cui la produzione è alterata. Nei casi in cui occorra individuare con quali processi /di struttura/di sistema) vengono sostituiti i target linguistici diventa indispensabile costruire materiale operativo finalizzato all’allenamento di tali strutture.

Quando la componente deficitaria è di tipo sintattico e morfologico, vi è il bisogno di un trattamento calibrato sull’acquisizione delle regole grammaticali di base e/o della componente narrativa. Se risultano utili dalla valutazione neuropsicologici si attiveranno training sul recupero lessicale e semantico o unità di lavoro sulle componenti metafonologiche. In letteratura è ormai assodato che l’efficacia del trattamento nei disturbi del linguaggio facilita il bambino con DSL diminuendo in maniera significativa l’emersione di difficoltà di apprendimento della lettura e della scrittura.

È importante informare i genitori sulle caratteristiche del disturbo e fornire loro indicazioni che possano aiutarli a comunicare e a interagire con il loro bambino: ascoltarlo con serenità quando parla, senza mostrare fretta; lasciare che concluda la frase, indipendentemente dal tempo di esecuzione; incoraggiare l’uso del gesto a supporto dell’efficacia comunicativa; riformulare la produzione scorretta del bambino, il quale apprende implicitamente dal modello verbale dell’adulto e non dall’esercizio di ripetizione; valorizzare le altre qualità del bambino per rinforzare la sua autostima.

Se il deficit si presenta anche sul piano pragmatico è necessario incrementare il vocabolario emotivo, favorire l’accesso alla comprensione/interpretazione sociale (del contesto, delle emozioni all’interno delle relazioni, di pensieri e intenzioni), acquisire una gestione funzionale della conversazione in funzione del ruolo dell’interlocutore, comprensione e gestione dei segnali comunicativi non verbali per interpretare il livello di interesse dell’interlocutore, comprensione e utilizzo del linguaggio metaforico, generalizzazione delle abilità metapragmatiche.